A Coreglia Antelminelli, nella sede istituzionale della sala Consiliare del Palazzo Comunale su invito del Sindaco Valerio Amadei e di Romina Brugioni nella doppia veste di Assessore alla cultura e Presidente della locale sezione dell’Istituto Storico Lucchese si è tenuto il Convegno su Castruccio Castracani degli Antelminelli, che rientra tra le manifestazioni che rievocano il settecentesimo anniversario dell’assedio che il grande condottiero lucchese pose a Coreglia, la quale, sobillata dai Guelfi, si era ribellata.

Di grandissimo interesse è stato l’intervento del Conte Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza, coordinatore e docente di diritto nobiliare comparato all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma che il Sindaco e l’Assessore hanno ringraziato perché, nonostante i numerosi impegni, ha accettato di partecipare a questo convegno che ha fatto conoscere la stirpe degli Antelminelli all’interno della nobiltà lucchese dal XIII secolo ai giorni d’oggi.

Ha suscitato particolare interesse apprendere che il primo Duca d’Italia è stato proprio Castruccio Castracani degli Antelminelli nominato nel 1327 dall’Imperatore Ludovico il Bavaro, in tale occasione l’Imperatore concesse a lui e alla famiglia il diritto di bordare l’arma Castracane con l’arma della Real Casa di Baviera.

La Casa Castracani degli Anteminelli è stata trattata nei rami di Cagli, Rimini (oggi estinti), Urbino (Staccoli Castracane degli Anteminelli) e Fano da cui discende l’attuale Conte di Coreglia anch’esso di nome Castruccio residente in Roma. Grazie all’Annuario della Nobiltà Italiana di Andrea Borella e all’opera I Patrizi di Lucca del compianto Marchese Gerardo Mansi sfogliabili in sala sono stati ammirati e commentati gli stemmi proiettati delle famiglie alleate agli Antelminelli e della nobiltà lucchese trattata dal Marchese Petrini Mansi anche statisticamente, ad esempio delle 74 famiglie iscritte nel Libro d’Oro del 1826 ad oggi ne risultano fiorenti solo 17 (Giorgini, di Grazia oggi di Grazia Gambarini, Matteucci oggi rappresentata da un ramo collaterale, Meuron oggi Poschi Meuron, Minutoli oggi Minutoli Tegrimi, de Navasquez(s), Orsetti, Orsucci oggi Pollera Orsucci, Ostini, Pollera, Ricci, Raffaelli oggi Raffaelli Provenzali, Santini, Sardi, Sforza, Trebilani e Vollaro).

Mentre delle 64 famiglie patrizie iscritte nel Libro d’Oro del 1826 ad oggi ne risultano fiorenti 24 ( Antelminelli, Bernardini oggi Ferri Bernardini e Fanizza Bernardini, Bottini, Brancoli oggi Brancoli Busdraghi, Burlamacchi, Cenami, Gambarini oggi Anzilotti Gambarini, Lucchesini, Mansi, Massoni, Mazzarosa oggi Mazzarosa Devincenzi Prini Aulla, Minutoli oggi Minutoli Tegrimi, de’Nobili, Orsucci oggi Pollera Orsucci, Ottolini oggi Ottolini Balbani Conti, Parenzi, di Poggio, Provenzali oggi Raffaelli Provenzali, Raffaelli, Santini, Spada oggi Cenami Spada, Trenta, Tucci e Turrettini). Un particolare ringraziamento il Sindaco Amadei lo ha espresso al Principe Stefano Pignatelli di Cerchiara, che trovandosi a Viareggio per le vacanze ha voluto accompagnare il relatore per assistere alla conferenza e così visitare uno dei borghi più belli d’Italia.

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ultimo aggiornamento: 25-07-2016


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